Prusa i3 UPGRADE

Post introduttivo e indice.

Con questo post, vorrei descrivere un upgrade abbastanza importante effettuato sulla mia Prusa i3 autocostruita.

Questo upgrade può essere effettuato anche sulle stampanti Prusa i3 Hephestos in quanto le nuove parti sono compatibili con il kit.

Seguendo le linee guida fondamentali del progetto PRUSA i3 la stampante è stata realizzata usando due barre filettate M5 per la movimentazione dell’asse Z.

Pur funzionando in modo accettabile, a lungo andare e con l’usura delle barre filettate, questa soluzione comporta delle leggere imperfezioni sulle stampe che sono ben conosciute nella letteratura RepRap con il nome di wobble e Z ribbing. Z ribbing1 Risolto il wobble con delle molle che tenevano premuti verso l’esterno due dadi M5 (invece  di un unico dado in appoggio) in modo da ridurre il gioco tra dado e vite, è rimasto lo Z ribbing ovvero delle striature longitudinali disposte nel senso dei layer che viste in sezione danno l’idea che i layer non siano perfettamente allineati uno sull’altro. Z ribbingQuesto difetto è particolarmente subdolo perchè fa pensare che la sua causa dipenda da imperfezioni nel movimento degli assi X e Y o al fatto che le barre filettate non essendo perfettamente dritte, possano trascinare nel loro moto ondulatorio anche le 2 barre in acciaio temprato inox da 8mm e tutto il carrello X (cosa assai improbabile).

Questo odiato difetto è invece causato da un non uniforme avanzamento dell’asse Z nel passaggio da un layer all’altro dovuto al fatto che le barre filettate non sono barre di precisione ed in breve tempo, come anche  i dadi M5,  si usurano con il risultato che alcuni layer sono da 0.2mm mentre altri sono da 0.18 o 0.23 causando uno schiacciamento del materiale estruso che genera i rigonfiamenti sulle superfici esterne.  Questo succede ciclicamente perchè probabilmente le barre si usurano a metà (in senso assiale) per il fatto che sono comunque leggermente ondulate e l’usura si manifesta in modo asimmetrico tra barra destra e sinistra.

Guarda caso questi rigonfiamenti si susseguono ciclicamente con un passo di 0.8mm…si…proprio il passo verticale della vite M5. Z ribbing2 La soluzione a questo inconveniente si ha sostituendo le comuni barre filettate M5 con le barre trapezoidali. Leadscrew Con una spesa di circa 50 euro (comprese le spese di spedizione) presso questo negozio italiano su ebay  DHM  trasformate la vostra stampante in una macchina professionale o quasi.

Le barre da comperare sono le seguenti: 2 x LEAD SCREW ROD Ø8 mm – 300 mm

Una confezione contiene: – 1 x vite senza fine Ø 8 mm lunghezza 300 mm – 1 x bullone (ottone)

Le barre hanno un passo di 2mm per giro che vanno moltiplicati per il numero di principi della vite.

Nel mio caso il passo è di 2mm con 4 principi, per cui il passo effettivo è di 8mm per giro ovvero ogni giro l’asse X si sposta sull’asse Z di 8mm.

Questo valore ci servirà poi per il calcolo e l’aggiornamento degli  Z steps nel firmware.

Assieme alle barre vanno comperati due accoppiatori 5x8mm Motore (asse da 5mm)  – Barra (asse da 8mm)  sempre da DHM elastic coupler foro 5mmQuesto aggiornamento non è un lavoro banale come sembra in quanto per attuarlo si devono  ristampare  i due supporti della struttura asse X, destro e sinistro (quello col motore), il meccanismo del tendicinghia, i supporti  Z top destro e sinistro con i fori allargati (che vanno ulteriormente ripassati con la punta da 8 facendo attenzione a non romperli.

Iniziamo dalle parti STL scaricabili qui: parti per upgr. viti trapezie

L’archivio zip contiene le seguenti parti: X_End_MOTOR_T.stl X_End_MOTOR_T X_End_IDLER_T.stl X_End_IDLER_T belt_tensioner_arm.stl belt_tensioner_arm placca_belt_tensioner.stl  placca_belt_tensioner X_belt_tensioner.stl    X_belt_tensioner             rondella_belt_tensioner.stl rondella_belt_tensioner     Z-AXIS-TOP-LEFT-V5_BT.stl  e Z-AXIS-TOP-RIGHT-V5_BT.stl Z-AXIS-TOP-LEFT-RIGHT

Tutte queste parti vanno stampate in PLA o meglio PET (per chi ama l’avventura in ABS) con infill di almeno 80% impostando perimetri e spessori top/bottom a 0.8mm e supporti dove serve.

 

ASSEMBLAGGIO X_End_IDLER_T  Prima di tutto deve essere pre-assemblato il tendicinghia:

Le viti ed i bulloni necessari sono indicati direttamente nel disegno di assemblaggio.

Le due viti M3x20 servono ad esercitare una certa pressione sulle barre lisce infilate nell’idler per mantenerle ferme in battuta sul foro cieco dell’X End motor sul lato sinistro. X_belt_tensioner_assyProcedere con il resto dell’assemblaggio dell’idler e tendicinghia come indicato quì sopra.

esploso X-End Idler.

infine infilare i due cuscinetti lineari (estratti dal vecchio IDLER) e la boccola della vite trapezia. Quest’ultima può essere fissata all’idler con due viti M3x15mm e relativi dadi.  esploso X-End Idler_1

Se necessario ripassare i fori con una punta di diametro adeguato.
Inserire con cautela la barra liscia nei cuscinetti e farla scorrere oliando moderatamente.

 

ASSEMBLAGGIO X_End_MOTOR_T  esploso X-End_motor Inserire nella feritoia il dado M3 nylonstop (servirà per mantenere più stabile la vite di regolazione dell’endstop Z nella calibrazione)

Infilare i due cuscinetti lineari (estratti dal vecchio X end) e la boccola della vite trapezia. Quest’ultima può essere fissata all’X end Motor con due viti M3x15mm e relativi dadi.

ATTENZIONE nell’estrazione e riposizionamento dei cuscinetti lineari. Possono sboccolare e far uscire tutte o parte delle sferette compromettendone il funzionamento.

Fissare il motore e poi avvitare la vite di regolazione nel dado M3.
Inutile dire che per tutti i dadi che vanno annegati nella plastica è bene usare il saldatore (con cautela) per riscaldarli e facilitare l’operazione.

Procedere con il ripristino di tutta la struttura dell’asse X…carrello cinghia ecc.

Rimontare l’estrusore ed allineare l’asse X con il piatto di stampa.

ATTENZIONE queste due ultime righe non sono così banali!
Le viti trapezie sono molto precise per cui se l’asse X non è perfettamente orizzontale le boccole possono bloccarsi.

NON ACCENDERE ANCORA LA STAMPANTE!

Dopo aver allineato tutto si deve modificare il firmware per cambiare il valore di steps per millimetro relativi all’asse Z.

Aprire con Arduino IDE 1.06 il Configuration.h ed andare alla riga 500 circa del firmware:
#define DEFAULT_AXIS_STEPS_PER_UNIT   {100, 100, 400, 687.58933}
(i valori X,Y ed E sono quelli della mia stampante)

si deve cambiare solo il valore  Z STEPS PER UNIT (il terzo valore in neretto)

Per una barra M5 il valore precedente era 4000 ora con le viti trapezie diventa 400.

Rimando al capitolo Il Firmware e le sue impostazioni di base
per i dettagli sul calcolo degli Z-Steps

Dopo aver fatto l’upload del firmware si può accendere la stampante.

Verificare l’allineamento dell’HotEnd sul piatto di stampa e il movimento dell’asse Z.
L’asse Z deve muoversi in modo fluido senza perdite di passi.

Una prova interessante dopo aver fatto l’allineamento dell’Hotend sul piatto di stampa, è far muovere l’asse Z fino alla massima altezza o giù di li, verificare con precisione la distanza Z destra e sinistra dal piatto di stampa.  Poi impartire un HOME XYZ e verificare all’arrivo se l’HotEnd risulta ancora allineato con il piatto.

Se non fosse così significa che nel viaggio l’uno o l’altro motore hanno perso degli step a causa di attriti indesiderati.

Se lubrificando le barre il problema non si risolve sarà necessario verificare ed eventualmente aumentare la corrente sui driver dei motori Z in quanto la barra trapezoidale richiede più sforzo.

Questa è la procedura : Regolazione corrente motori

 

PROVE DI STAMPA

Fatte tutte le verifiche e stampare il solito cubo 30x30x30.

Risultato…problema risolto!!!  il Z ribbing è sparito.    Diciamo che siamo al livello della Ultimaker.

comparison

PRIMA
Z ribbing1

DOPO

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Post introduttivo e indice.

Chiusura festiva / Holidays closing

In occasione delle festività, lo SciFabLab resterà chiuso a partire dal 21 dicembre 2015 e fino all’11 gennaio 2016 inclusi. L’ultimo giorno di apertura del 2015 sarà perciò sabato 19 dicembre dalle 15 alle 21, e quella sera dalle 19 si terrà un rinfresco e brindisi di saluto aperto a tutti gli amici del fablab.

The SciFabLab will remain closed during season’s holiday, starting from 21 December 2015 and up to 11 January 2016 (included). The last opening day for 2015 will be Saturday 19 December, from 3pm to 9pm, and on that evening starting from 7pm we will organize a wishing-well refreshment and toast with all fablab’s friends.

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SciFabLab @ Science Picnic Zagreb, Croatia

Venerdì 11 e sabato 12 dicembre la squadra dello Scientific FabLab ICTP sarà presente come espositore allo Znanstveni Piknik (Science Picnic) a Zagabria, in Croazia. Mostreremo al pubblico presente le nostre tecnologie da maker (stampanti 3D ed altro) e i nostri progetti, e racconteremo come tutto questo si colleghi a scienza e didattica scientifica. Lo SciFabLab resterà comunque aperto sia giovedì che sabato con i soliti orari.

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Friday 11 and Saturday 12 December, the ICTP Scientific FabLab team will be exhibiting at the Znanstveni Piknik (Science Picnic) in Zagreb, Croatia. We will showcase our Maker’s technologies (3D printers, etc) and projects, and how they are related to science and scientific education. The SciFabLab will remain open on Thursday and Saturday, with the usual schedule.

Incontro per studenti-maker a Trieste / Student-makers meet-up in Trieste

Questa sera  (giovedì’ 26 novembre 2015) dalle 21 in poi presso il Mittelab, in via Manzoni 11 a Trieste. L’incontro è aperto a tutti e gratuito, si illustreranno le varie realtà triestine legate al mondo maker/hackerspace/fablab e si spiegherà come gli studenti universitari possono avvicinarsi ad esse, anche in relazione ai loro studi (per esempio per periodi di tirocinio o svolgimento di tesi di laurea).

This evening, Thursday 26 November 2016, starting from 9 pm at Mittelab, via Manzoni 11, Trieste. The meet-up is open to everyone and the entrance is free. Maker’s groups, fablabs and hackerspaces activities will be explained, with a special focus on university students (for examples for tirocinio or thesis).

Download PDF
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Quando maker è lei… When she is maker ;-)

Dopo il successo dei loro progetti alla Maker Faire di Roma e alla Rimini Beach Mini Maker Faire, le “nostre” due maker Elena Dall’Antonia e Giorgia Sperandio saranno presenti ad una tavola rotonda sull’innovazione al femminile, oggi a Trieste.

After showing their successful projects at Rome Make Faire and Rimini Beach Mini Maker Faire, “our” two makers Elena Dall’Antonia and Giorgia Sperandio will participate to a round table on innovation by women, today in Triest.

Scarica la locandina locandina

Sabato 14 novembre lo SciFabLab sarà CHIUSO/CLOSED

Lo staff dello SciFabLab sarà infatti presente alla prima Rimini Beach Mini Maker Faire. Venite a trovarci lì! Per maggiori informazioni visitate il loro sito web: http://www.makerfairerimini.it

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The SciFabLab team will be attending the first  Rimini Beach Mini Maker Faire, so visit us there! For more information please have a look at their website http://www.makerfairerimini.it

Inoltre, sempre sabato 14 novembre alle ore 16, aprirà i battenti a Pordenone il LINOLAB. Anche in questa occasione ci sarà una nostra rappresentanza e invitiamo tutti a dare il benvenuto al terzo FabLab della regione Friuli Venezia Giulia!

Moreover, again on Saturday 14 November at 4pm, there will be the grand opening of LINOLAB in Pordenone. We will be also attending, and we invite everyone to say welcome to the third FabLab within our region Friuli Venezia Giulia!

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D3, la stampante con un asse in più

Si può migliorare la stampa di oggetti con difficili sottosquadra? Forse si.

Ecco una breve descrizione della D3, la stampante che permette di variare l’angolo di uscita della plastica dall’estrusore, rispetto alla direzione della gravità, durante la stampa di un oggetto.
Questa stampante è stata presentata per la prima volta alla Maker Faire 2015 a Roma e fa parte del materiale a disposizione dei maker che portano avanti i loro progetti al SciFabLab.

 

finale1

Prime idee

Uno dei più grandi nemici della stampa 3D è la gravità: infatti quando la plastica viene fusa dall’estrusore non può far altro che cadere verso il basso.
Per questo inizialmente ho pensato che ruotando la stampante di 180 gradi fosse possibile ottenere dei risultati migliori su alcune superfici con sottosquadra particolarmente difficili.
I primi test sono risultati molto incoraggianti in quanto si notava un netto miglioramento nella stampa di oggetti attaccati al piano da punte molto sottili.

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test1

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Sviluppo della stampante al contrario

Convinto da questi risultati ho cominciato la progettazione di un supporto che permettesse la rotazione della stampante lungo l’asse y, in modo da porterla ruotare la stampante agevolmente.
Per questo progetto ho scelto di utilizzare una Ultimaker Original, uno dei modelli di stampante commerciale più diffusi, e di studiare una struttura che potesse essere costruita in qualsiasi Fablab dotato di tagliatrice laser, evitando di utilizzare viti o chiodi e non modificando in alcun modo la stampante stessa.
Per la costruzione ho utilizzato il legno tagliato con la lasercutter, ma è risultato chiaro fin dal primo prototipo che il movimento degli ingranaggi era fortemente ostacolato dall’attrito dovuto al peso della stampante.

C’era inoltre un altro problema: la struttura costruita in questo modo era difficilmente motorizzabile e quindi non controllabile con uno stepper.

proto1
proto2

La svolta e la nuova teoria

A questo punto era chiaro che c’era bisogno di un disegno totalmente diverso da quello sviluppato fino a questo momento: la struttura doveva essere portata sulla stampante e lo stepper doveva essere fissato sulla base, in modo da controllare il movimento dell’intera struttura.
Mi resi anche conto che in questo modo avrei potuto avere l’intero controllo sul movimento durante la stampa e quindi la possibilità di ruotarla anche di 90 gradi per poter fare i \”ponti\”, uno dei maggiori problemi della stampa 3D. Ma perchè fermarmi a questo punto?
Come detto prima il problema della stampa 3D è la gravità stessa: quando la plastica esce fusa dall’estrusore non può far altro che seguire la gravità verso il basso.
In realtà abbiamo anche un altro componente sempre perpendicolare al piano di stampa, cioè la pressione con cui esce dall’estrusore. Tuttavia imponendo una condizione di stampa a bassa velocità, nella quale possiamo trascurare la pressione di uscita della plastica dall’estrusore, l’unica forza agente sulla plastica è la gravità.
Quindi non ci resta che sfruttare la gravità a nostro favore: mantenendo il piano tangente alla superficie del solido che vogliamo ottenere ad un angolo di almeno 45 gradi rispetto alla base di stampa, angolo ottimale per ottenere dei buoni risultati, la gravità influirà in modo marginale sulla stampa, permettendoci di sfruttare nuove modalità di slicing.
disegno

 

Sviluppo del quarto asse

Ritornado alla stampante e applicando quanto detto risulta chiaro che il progetto ha preso una piega totalmente diversa.
Ora la struttura deve:

  • essere costruibile in un Fablab;
  • senza chiodi ne viti;
  • senza modifiche ne strutturali ne firmware alla stampante;
  • ruotabile durante la stampa.

Su consiglio di Carlo, smetto di disegnare ingranaggi su sui far scorrere la stampante e mi concentro su una struttura, da fissare alla stampante, liscia e circolare, che andrà a scorrere in dei cuscinetti sulla base fissa appoggiata al tavolo. Sul lato interno della parte fissata sulla stampante è stata intagliata una corona su cui scorrerà l’ingranaggio fissato allo stepper.

corona

Per quanto riguarda il fissaggio dello stepper alla base ho deciso di utilizzare il peso stesso dello stepper per dare la giusta tensione all’ingranaggio: infatti il pannello che sostiene il motore è libero di muoversi in verticale e solo il peso lo mantiene della sua posizione.
Questa soluzione ha anche un altro vantaggio: se il sistema improvvisamente ha un problema posso sganciare il motore dalla corona semplicemente sollevandolo.
I cuscinetti, per evitare viti e per poter esser completamente costruibili in un Fablab (per non parlare dell’estetica =) ), sono stati sostituiti cuscinetti planetari modificati ed ingranditi, fissati con una serie di perni ed incastri.

cuscinetto

Sviluppo software

Costruito e montato il tutto sono passato alla parte software. L’Ultimaker Original permette l’utilizzo di solo 5 motori, 3 assi e 2 estrusori; questo implica che lo stepper che andrà a muovere questo nuovo asse della stampante dovrà per forza essere quello del secondo estrusore.
Ma sorge un problema: il firmware della stampante non permette l’utilizzo di due estrusori contemporaneamente, quindi per ogni movimento quindi rotatorio della stampante dovrò fare il cambio tool e fare un retract durante la stampa.
A questo punto l’ultimo problema rimasto è lo slicing, infatti non esiste un programma che calcoli anche i movimenti del nuovo asse.
Considerando che è stato inserito un solo nuovo asse, l’oggetto più interessante da stampare risulta il cilindro e modificare il gcode di un cilindro non è molto difficle sfruttando la geometria dell’oggetto.
Ho scritto uno script in python (non sono un informatico, quindi sono sicuro che ci sono modi più semplici o più efficienti per fare quello che ho fatto, vi prego non intasate i commenti con suggerimenti per lo script grazie=) ) che controlla riga per riga il gcode e va a calcolare l’angolo sul lato del cilindro in base alla variazione dell’asse x tra due layer e conoscendo il layer height.
Il resto del codice serve per inserire le righe del gcode che servono per gestire il movimento, considerando anche il punto di partenza dell’estrusore, il quale può essere su uno qualsiasi dei vertici del perimetro.

Risultati

Dai test preliminari risulta che la stampante utilizzata è già al limite delle sue potenzialità, infatti otteniamo dei risultati non molto precisi e puliti.
In ogni caso nelle seguenti foto si confrontano i due pezzi, in particolare si nota in alcuni punti un netto miglioramento rispetto ad una stampa senza rotazione.
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A sinistra possiamo vedere come il pezzo risulti ben stampato rispetto all’immagine di destra dove si notano i filamenti che tendono a staccarsi.

 

Science+Fiction, il futuro è già qui

Intervista televisiva di Rossana Vesnaver a Carlo Fonda dello SciFabLab ICTP, andato in onda sulla RAI regionale del Friuli Venezia Giulia in occasione della serie di conferenze “Incontri di futurologia” a latere del Trieste Science+Fiction 2015 –  festival del film di fantascienza.

Link:  http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/media/Trieste-festival-fantascienza-bfeb64c0-df35-472c-9f11-9dc91ee51970.html