Qualche settimana fa sono stata invitata a far parte di un bellissimo progetto che si svolge al MAO, il Museo per il Design e l’Architettura di Lubiana. Si può dormire nel museo a patto di presentare qualcosa, fare una mini conferenza o prendersi cura del museo e/o giardino. Volendo fare bella figura, ho deciso di presentare il mio progetto Cromopolis.
Dopo le famose battaglie perse con il software del laser cutter, mi sono arresa e ho preso alcuni dei vecchi file. Per la precisione gli unici che hanno sempre funzionato (gallina vecchia…). Il problema delle nuove forme generate con Adobe Illustrator ed esportate in formato .dxf per Inkscape, è rappresentato dal fatto che il software unisce dei punti apparentemente casuali (avrà una sua logica… spero). Quindi il risultato è che ad un punto, situato ad esempio al vertice di un arco di una finestra, ne viene collegato un altro non consecutivo ad esso, generando forme triangolari errate.
In conclusione: abbiamo girato di 20° le forme da incidere, in questo modo si genera un tratteggio inclinato che genera una texture molto più pronunciata rispetto al file perfettamente orizzontale. Con questo accorgimento abbiamo evitato di creare un file pesantissimo per ricreare una texture e alcune differenze di potenza del laser sono meno evidenti. Qui potete vedere il paragone tra le due prove.
Spesso la logica vera vince sulla tecnica. Eureka, avrebbe detto qualcuno.