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Open Day @ ICTP SciFabLab

Open Day @ ICTP SciFabLab – Sabato 28 Ottobre 2017

Programma della giornata #EMWeek17

Apertura al pubblico dello SciFabLab alle ore 15:00

Durante tutta la durata dell’evento sarà possibile partecipare al “Mini-workshop di saldatura e lasercutter”, corso a ciclo continuo a cura dello staff dello SciFabLab in cui si costruirà un piccolo gadget, con lo scopo di imparare le basi della saldatura a stagno e di cimentarsi con il disegno al computer e la realizzazione un semplice oggetto con il taglio laser (gratuito, senza prenotazione, durata: 30 minuti, età da 12 a 99 anni)

15:15–15:45 Seminario: “Cosa sono i Fablab e chi sono i Maker?” (C. Fonda), introduzione alle tecnologie ma soprattutto ai principi che stanno dietro a questi nuovi fenomeni e che spingono gli odierni consumatori passivi di oggetti tecnologici a diventare dei protagonisti attivi che progettano e realizzano soluzioni.

15:45–17:15 Workshop: “Impariamo a conoscere Arduino: che cos’è, come si collega, basi di programmazione ed esempi di applicazione” (G. Fior), attività pratica per assoluti principianti, in cui si verrà guidati per mano ad esplorare il mondo di Arduino, un microcontroller economico e versatile che permette a tutti di sperimentare con l’elettronica, la robotica, l’automazione e mille altri campi interessanti (gratuito, consigliata la prenotazione, durata: 1 ora e 30 minuti, età da 12 a 99 anni). Per informazioni e prenotazioni inviare una email a: scifablab@ictp.it

17:15–18:00 Seminario: “Introduzione alla stampa 3D con tecnologia a filamento” (M. Baruzzo), in cui si presenterà al pubblico la tecnologia di stampa 3D di tipo FDM, ormai alla portata di tutte le tasche, mostrando cosa è possibile realizzare con queste macchine.

18:00–19:00 Presentazioni di alcuni dei progetti realizzati presso lo SciFabLab durante quest’anno:

  • 18:00–18:15 Rampa di lancio per razzi ad acqua controllata da Arduino, a cura di Science Industries
  • 18:15–18:30 Un esempio di uso creativo del lasercutter: il progetto Cromopolis, a cura di Sara Sossi
  • 18:30–18:45 Progettazione e autocostruzione di una stampante 3D, a cura di Daniele Lucà
  • 18:45–19:00 Progettazione e realizzazione di  alcuni ausili per la riabilitazione motoria, a cura di Giancarlo Pellis

19:00–20:30 Workshop: “Impariamo a conoscere Arduino: che cos’è, come si collega, basi di programmazione ed esempi di applicazione” (G. Fior), attività pratica per assoluti principianti, in cui si verrà guidati per mano ad esplorare il mondo di Arduino, un microcontroller economico e versatile che permette a tutti di sperimentare con l’elettronica, la robotica, l’automazione e mille altri campi interessanti (gratuito, consigliata la prenotazione, durata: 1 ora e 30 minuti, età da 12 a 99 anni). Per informazioni e prenotazioni inviare una email a: scifablab@ictp.it

Chiusura al pubblico alle ore 21:00

 

 

Orario di apertura / Opening time

Da martedì 28 marzo gli orari di apertura ritorneranno ad essere quelli soliti:

MARTEDI’, GIOVEDI’ e SABATO: dalle 15:00 alle 21:00
Starting from Tuesday 28 March the ICTP SciFabLab will revert to the usual opening schedule:
TUESDAY, THURSDAY and SATURDAY: from 3pm to 9pm

New opening time / nuovo orario

A causa dell’utilizzo degli spazi del fablab per la seguente attività ICTP:

“Joint ICTP-IAEA Workshop on Environmental Mapping:
Mobilising Trust in Measurements and Engaging Scientific Citizenry”
a partire da lunedì 6 marzo gli orari di apertura saranno modificati come segue:
MARTEDI’ e GIOVEDI’: dalle 18:00 alle 21:00 (non più dalle 15)
SABATO: dalle 15:00 alle 21:00 (inalterato)
E per la durata del workshop anche tutti i tavoli e gli spazi assegnati ai progetti
saranno temporaneamente rilocati nella stanza a fianco (quella della postazione di saldatura/Arduino).
Starting from Monday 6 March the ICTP SciFabLab will follow this new opening schedule:
TUESDAYS and THURSDAYS: from 6pm to 9 pm (not anymore from 3pm)
SATURDAYS: from 3pm to 9pm (unmodified).

Angular Clamps (Morsetti angolari)

Using a 3D cutter it is very easy to cut the elements of a drawer or a rectangular box, however it is not easy to glue the parts together since orthogonal gluing is needed. Orthogonal clamps are sell on the market, but their cost is often greater than the cost of the  drawer or box itself.  This post shows how to build with 3d printing and use a simple set of angular clamps.

Col taglio 3D è molto facile costruire gli elementi di scatole e cassetti ma l’incollaggio è reso difficoltoso dalla necessità di mettere “in morsa” parti con incollaggio ortogonale. Esistono in commercio morse angolari con prezzi che vanno da da qualche decina di euro in su, di fatto superiori al costo della scatola o del cassetto in costruzione. Questo post propone una soluzione semplice ed efficace per costruire un “tirante” che avvolga gli elementi della scatola da incollare.

The figure below shows the scheme of the clamp, the clamp is modelled by using OpenScad. The paremetric OpenScad file and an stl file can be downloaded here: AngularClampsDrawerV1.

Un file .zip contenente un file paramentrico OpenScad e il risepttivo stl per la produzione dei blocchi puo’ essere scaricato da AngularClampsDrawerV1.

Angular Clamps Scheme and Measures

Angular Clamps Scheme and Measures. See the OpenScad file.

The figure below shows the set of four blocks.

I blocchi realizzati in stampa 3d, sono mostrati nell’immagine sottostante.

morsetti_angolari_assieme

Group of four angular clamps to glue a drawer or a box.

To glue a drawer the clamps can be locked by either using a nylon rope or a threaded rod.

Il tirante puo’ essere realizzato con cordino di nylon o con delle barre filettate e dei blocchi che fungono da giunzione e guida.

For the case of nylon rope needed elements are:

  1. few meters of nylon rope, 3 – 5 mm diameter, slightly elastic,
  2. a rope stretcher to put in tension the rope,
  3. some metallic plate to prevent the glue from the drawer to stick to the clamps.

Elementi necessari per l’uso dei blocchi nella versione base con cordino sono:

  1. alcuni metri di cordino in nylon da 3 – 5 mm di diametro, meglio se leggermente elastico.
  2. un girello tendicavi, normalmente usato per tirare i cavi delle antenne o degli stendi biancheria.
  3. Alcune squadrette o spessori di metallo.

The figure below shows the final mount.

La figura sottostante mostra l’uso dell’assemblaggio con cordino di nylon e tenditore

Angular Clmaps Usage

Angular Clamps for Drawers, usage with a nylon rope.

To prevent clamps to be sticked by the glue some metallic plate can be used. Better to place them after having putted in tension the rope.

Per evitare che la colla sugli angoli del cassetto incolli i morsetti si possono introdurre piccoli inserti in metallo. In genere e’ piu’ facile farlo dopo aver tensionato la corda.

Angular Clamp with Rope

Angular Clamp with Rope and a metallic plate

Alternatively, clamps can be kept in place by using threated rods using the holes in blocks.

Alternativamente, si possono usare delle barre filettate fatte passare nei fori opportunamente predisposti.

angular clamp with thread rod

Angular clamp fixed with threaded rods.

Hephestos 3D printer Upgrade

Post introduttivo e indice.

Una serie di kit di montaggio delle stampanti Hephestos includeva l’estrusore HeatCore Unibody formato da dissipatore e ugello da 0.4mm in pezzo unico di acciaio cromato montati su un sistema di trascinamento di tipo diretto.

HeatCore_Unibody

Questo estrusore con il passare del tempo degrada le proprie prestazioni, il termistore si ossida e non mantiene stabile la temperatura dell’hot end causando intasamenti e vari altri problemi. Poi con un uso intensivo l’estrusore tende a consumarsi e quando sorge l’esigenza di sostituire l’ugello, questo non è possibile.

Trovandomi con una stampante diventata inutilizzabile per questi motivi ho pensato la seguente trasformazione.

Sostituzione del sistema di estrusione con estrusore E3D V6 e riutilizzo del sistema di trascinamento trasformandolo da diretto a Bowden.

L’estrusore E3D V6 oltre ad essere conveniente, viene fornito con tutto l’occorrente per l’utilizzo con tubetto bowden per filamenti da 1.75mm o da 3mm.

Per questa modifica ordineremo un hot-end E3D v6 per filamento da 1.75mm.

E3DV6Con questa trasformazione si riduce l’inerzia sull’asse X causata dal peso del motore di trascinamento del filamento e di conseguenza si riescono ad ottenere stampe più accurate.

 

Materiale occorrente:
Vecchio estrusore HeatCore Unibody da smontare;
Estrusore E3D v6 completo di tubetto bowden, ventilatore e fanduct e nozzle da 0.4mm (acquistabile su Ebay)
Viti e/o brugole e rondelle piane M3, M4, M2.5. (per chi lo avesse è possibile usare alcune viti avanzate dal kit originale di montaggio della stampante)
1 cuscinetto a manicotto LM8UU da aggiungere sul carriage.
Flangia in alluminio o ferro da 60x22mm spessore 2.5mm da sagomare e forare per il fissaggio dell’hotend al carriage.
Saldatore con punta sottile
STL da stampare (link in fondo all’articolo)
Pazienza QB….

 

Smontaggio e trasformazione del’estrusore HeatCore Unibody.

IMG_2346

Con la chiave a brugola (quella più grande fornita con il kit Hephestos) svitare le due viti che fissano il ventilatore tangenziale di raffreddamento del PLA.

IMG_2350

Con la chiave di misura più piccola (sempre fornita con il kit Ephestos) svitare le altre due viti che fissano il telaio porta ventola al corpo estrusore.

Svitare le 2 viti che fissano il ventilatore 40x40mm e relativo dissipatore.

IMG_2352

Svitare le due viti che fissano il sistema di trascinamento del filamento al motore.

IMG_2353

Con una chiave a brugola da 2mm svitare il grano che tiene bloccato l’hotend al sistema di trascinamento filo ed estrarre l’hotend.

IMG_2355IMG_2356

Ora avvitare nel foro filettato che prima era l’ingresso del filamento, la boccola di innesto del tubetto bowden.

IMG_2357 IMG_2358

Riassemblare il sistema di trascinamento al motore orientandolo in modo che il connettore di alimentazione del motore sia rivolto verso l’interno della stampante o verso il basso.

In questo modo sarà più agevole il passaggio dei fili di alimentazione.

IMG_2359

Come si può notare quella che prima era l’entrata del filamento diventa senza problemi l’uscita con la boccola di innesto del tubetto bowden che porta il filamento all’estrusore E3D v6.

Il tubetto fornito con l’hotend deve essere accorciato alla misura opportuna tale da non causare curve troppo strette quando il carrello raggiunge le posizioni più estreme e non deve essere nemmeno lasciato troppo lungo in quanto il filamento potrebbe causare troppo attrito e il sistema di spinta potrebbe non farcela generando la ben nota serie si scatti che possono essere l’avvisaglia di un blocco dell’estrusore.
Consiglio di lasciare il tubetto piuttosto lungo ed eventualmente accorciarlo gradualmente se si riscontrano problemi.

Il motore di trascinamento del sistema bowden sarà fissato al telaio in duralluminio della Hephestos con due viti (si possono utilizzare delle viti nere M3 avanzate dal kit di montaggio. Frapporre due rondelle piane tra il motore + spingifilo e il telaio in duralluminio in modo da evitare che l’albero motore vada in contatto con il telaio della stampante.

IMG_2361

Il filamento proveniente dalla bobina che può restare allo stesso posto entrerà nel sistema di trascinamento dalla ex uscita per uscire dall’ex entrata.

L’operazione di inserimento del filamento dovrà essere effettuata tenendo premuta la leva del serrafilo ed infilando il filamento da sotto e facendolo scorrere nel bowden fino al raggiungimento dell’Hot End.

Ho collaudato il sistema con stampe di qualche ora con filamento dalla superficie ruvida senza problemi di sorta.

L’importante è che il tubetto bowden non sia troppo lungo.  Deve essere calibrato in base alla massima escursione della testina di stampa rispetto al motore di trascinamento.

IMG_2362

ASSEMBLAGGIO ESTRUSORE

Ora passiamo alll’assemblaggio della parte estrusore.

Prima di passare all’estrusore è necessario stampare le parti che compongono il nuovo carrello X. Il carrello originale era piuttosto instabile (minimale) e comunque non adatto al nuovo estrusore.

Quello che propongo io è derivato dalla Prusa i3 originale, dotato di 4 cuscinetti ed un sistema di autofissaggio della cinghia di trascinamento senza la necessità di fascette.

Le parti sono X-carriage front e X-carriage rear (gli stl si trovano nello zip linkato alla fine della sezione)

         X_CARRIAGE_FRONT_HEPH.stl                                    X_CARRIAGE_REAR_HEPH.stlX-carriage front X-carriage back

carriage1 carriage2

Alloggiare i 4 cuscinetti LM8UU nel X-carriage front ed inserire gli estremi della cinghia GT2 nelle feritoie sagomate con il passo della cinghia GT2 senza tendere troppo la cinghia che verrà tesa dopo con l’apposito tendicinghia. Se si utilizza una cinghia GT2.5 si dovrà fare più fatica o meglio ridefinire il passo delle sagome.

Assemblare poi la parte X-carriage rear assieme al supporto catena  (quella che racchiude i fili elettrici) chain holder

chain holder

e al carriage vero e proprio mediante 4 viti M4

carriage

Questo è l’esploso di come vanno assemblate le parti e l’HOTEND fissato mediante una flangia da 60x22mm e spessore 2.5mm  in alluminio o ferro opportunamente sagomata e due viti M4.
Si trovano anche in internet con le opportune ricerche.

flangia fix HOTEND

esploso carriage1Il risultato è questo:

IMG_2365aI cavetti del riscaldatore, del termistore e del ventilatore devono passare attraverso il foro come in figura.

Il carrello montato visto da dietro. Le fascette anche se presenti nella foto non servono in quanto le viti che tengono il carriage, tengono assieme tutta la struttura.

IMG_2363AI cavi rossi del riscaldatore i cavi bianchi del termistore e i cavi rosso e nero del ventilatore E3D v6 vanno regolati opportunamente ed intestati con i relativi connettori recuperati dal vecchio estrusore.

IMG_2365bQuesta operazione andrebbe fatta prima di assemblare l’estrusore sul carriage in modo da verificare che i connettori passino attraverso il foro citato prima. Eventualmente lo si può allargare con una punta di trapano.

Connessi tutti i cavi, verificato che il ventilatore giri subito (che sia connesso al 12Vcc) che l’Hotend si riscaldi a dovere, si può caricare il filamento di PLA premendo l’apposita leva sul dispositivo di trascinamento e far scorrere il filamento attraverso il bowden fino al raggiungimento dell’Hotend.

Se questo si trova a 200°C, spingendo a mano il filamento con più forza, dall’ugello inizierà ad uscire il filino da 0.4mm estruso.

Ora la stampante è operativa. L’estrusore E3D v6 è dotato della sua ventolina 30×30 di raffreddamento che deve girare sempre. Se non dovesse girare, collegarla all’altro connettore. Facciamo una stampina di collaudo e passiamo alla stampa del supporto ventilatore di raffreddamento PLA e relativo fanduct.

Le parti da stampare sono fanduct_pla.stl e fanduct_pla_end.stl   nel zip a fine post.fanduct_pla fanduct_pla_end

Le due parti vengono stampate separatamente e poi vengono assemblate e tenute assieme da due viti M3.

Il foro più basso sul fanduct_pla è asolato per permettere una piccola regolazione di qualche millimetro in altezza del fanduct end.

slicer fanduct_plaIMG_2364

I dati per la stampa sono i seguenti:

LH02
PLA a 200-210°C (eventualmente valutare la temperatura ottimale in base al PLA usato)
Velocità 30mm/s
Infill 50%
Supporti ovunque con densità del 5%   da togliere con attenzione dopo la stampa!
Piatto riscaldato a 60°C se presente.

La stampa del Fanduct_pla_end, va fatta appoggiandolo sulla ciambella forata finale.

slicer fanduct_pla_endI dati per la stampa sono i seguenti:

LH02
PLA a 200-210°C (eventualmente valutare la temperatura ottimale in base al PLA usato)
Velocità 30mm/s
Infill 50%
NO Supporti
Piatto riscaldato a 60°C se presente.

Ripulire ed assiemare con attenzione smussando eventualmente gli angoli per favorire lo scorrimento delle parti.

Montare il ventilatore 40×40 sull’apertura, e far passare i suoi fili di alimentazione all’interno del fanduct facendoli uscire dietro da un forellino praticato con il trapano o con la punta di un saldatore.

Intestate poi i cavi del ventilatore con il connettore recuperato dal ventilatore tangenziale del vecchio estrusore e collegateli ai cavi provenienti dalla RAMPS.
Se all’accensione della stampante dovesse accendersi subito questo ventilatore significa che sono stati scambiati i connettori. Questo Ventilatore si accende a stampa iniziata al secondo o terzo layer in base alle impostazioni dello slicer e solamente usando il PLA.

Fissare le due parti con due viti M3 sul foro asolato ed inserire da sotto appoggiandolo sul carriage.

IMG_2367

Serviranno due vitine da 2.5x 15mm meglio se autofilettanti per bloccare la struttura sul carriage.

In questo zip STL_trasformazione.zip sono contenuti tutti gli STL delle parti necessarie per la trasformazione della stampante.

Dopo questa trasformazione la Hephestos è rinata a nuova vita.
Le stampe risultanti sono più precise, i layers sono più ordinati e le disfunzioni dovute alla temperatura variabile del PLA e all’inerzia del motore di trascinamento sono scomparse.
Le foto testimoniano.

Post introduttivo e indice.

Prusa i3 UPGRADE

Post introduttivo e indice.

Con questo post, vorrei descrivere un upgrade abbastanza importante effettuato sulla mia Prusa i3 autocostruita.

Questo upgrade può essere effettuato anche sulle stampanti Prusa i3 Hephestos in quanto le nuove parti sono compatibili con il kit.

Seguendo le linee guida fondamentali del progetto PRUSA i3 la stampante è stata realizzata usando due barre filettate M5 per la movimentazione dell’asse Z.

Pur funzionando in modo accettabile, a lungo andare e con l’usura delle barre filettate, questa soluzione comporta delle leggere imperfezioni sulle stampe che sono ben conosciute nella letteratura RepRap con il nome di wobble e Z ribbing. Z ribbing1 Risolto il wobble con delle molle che tenevano premuti verso l’esterno due dadi M5 (invece  di un unico dado in appoggio) in modo da ridurre il gioco tra dado e vite, è rimasto lo Z ribbing ovvero delle striature longitudinali disposte nel senso dei layer che viste in sezione danno l’idea che i layer non siano perfettamente allineati uno sull’altro. Z ribbingQuesto difetto è particolarmente subdolo perchè fa pensare che la sua causa dipenda da imperfezioni nel movimento degli assi X e Y o al fatto che le barre filettate non essendo perfettamente dritte, possano trascinare nel loro moto ondulatorio anche le 2 barre in acciaio temprato inox da 8mm e tutto il carrello X (cosa assai improbabile).

Questo odiato difetto è invece causato da un non uniforme avanzamento dell’asse Z nel passaggio da un layer all’altro dovuto al fatto che le barre filettate non sono barre di precisione ed in breve tempo, come anche  i dadi M5,  si usurano con il risultato che alcuni layer sono da 0.2mm mentre altri sono da 0.18 o 0.23 causando uno schiacciamento del materiale estruso che genera i rigonfiamenti sulle superfici esterne.  Questo succede ciclicamente perchè probabilmente le barre si usurano a metà (in senso assiale) per il fatto che sono comunque leggermente ondulate e l’usura si manifesta in modo asimmetrico tra barra destra e sinistra.

Guarda caso questi rigonfiamenti si susseguono ciclicamente con un passo di 0.8mm…si…proprio il passo verticale della vite M5. Z ribbing2 La soluzione a questo inconveniente si ha sostituendo le comuni barre filettate M5 con le barre trapezoidali. Leadscrew Con una spesa di circa 50 euro (comprese le spese di spedizione) presso questo negozio italiano su ebay  DHM  trasformate la vostra stampante in una macchina professionale o quasi.

Le barre da comperare sono le seguenti: 2 x LEAD SCREW ROD Ø8 mm – 300 mm

Una confezione contiene: – 1 x vite senza fine Ø 8 mm lunghezza 300 mm – 1 x bullone (ottone)

Le barre hanno un passo di 2mm per giro che vanno moltiplicati per il numero di principi della vite.

Nel mio caso il passo è di 2mm con 4 principi, per cui il passo effettivo è di 8mm per giro ovvero ogni giro l’asse X si sposta sull’asse Z di 8mm.

Questo valore ci servirà poi per il calcolo e l’aggiornamento degli  Z steps nel firmware.

Assieme alle barre vanno comperati due accoppiatori 5x8mm Motore (asse da 5mm)  – Barra (asse da 8mm)  sempre da DHM elastic coupler foro 5mmQuesto aggiornamento non è un lavoro banale come sembra in quanto per attuarlo si devono  ristampare  i due supporti della struttura asse X, destro e sinistro (quello col motore), il meccanismo del tendicinghia, i supporti  Z top destro e sinistro con i fori allargati (che vanno ulteriormente ripassati con la punta da 8 facendo attenzione a non romperli.

Iniziamo dalle parti STL scaricabili qui: parti per upgr. viti trapezie

L’archivio zip contiene le seguenti parti: X_End_MOTOR_T.stl X_End_MOTOR_T X_End_IDLER_T.stl X_End_IDLER_T belt_tensioner_arm.stl belt_tensioner_arm placca_belt_tensioner.stl  placca_belt_tensioner X_belt_tensioner.stl    X_belt_tensioner             rondella_belt_tensioner.stl rondella_belt_tensioner     Z-AXIS-TOP-LEFT-V5_BT.stl  e Z-AXIS-TOP-RIGHT-V5_BT.stl Z-AXIS-TOP-LEFT-RIGHT

Tutte queste parti vanno stampate in PLA o meglio PET (per chi ama l’avventura in ABS) con infill di almeno 80% impostando perimetri e spessori top/bottom a 0.8mm e supporti dove serve.

 

ASSEMBLAGGIO X_End_IDLER_T  Prima di tutto deve essere pre-assemblato il tendicinghia:

Le viti ed i bulloni necessari sono indicati direttamente nel disegno di assemblaggio.

Le due viti M3x20 servono ad esercitare una certa pressione sulle barre lisce infilate nell’idler per mantenerle ferme in battuta sul foro cieco dell’X End motor sul lato sinistro. X_belt_tensioner_assyProcedere con il resto dell’assemblaggio dell’idler e tendicinghia come indicato quì sopra.

esploso X-End Idler.

infine infilare i due cuscinetti lineari (estratti dal vecchio IDLER) e la boccola della vite trapezia. Quest’ultima può essere fissata all’idler con due viti M3x15mm e relativi dadi.  esploso X-End Idler_1

Se necessario ripassare i fori con una punta di diametro adeguato.
Inserire con cautela la barra liscia nei cuscinetti e farla scorrere oliando moderatamente.

 

ASSEMBLAGGIO X_End_MOTOR_T  esploso X-End_motor Inserire nella feritoia il dado M3 nylonstop (servirà per mantenere più stabile la vite di regolazione dell’endstop Z nella calibrazione)

Infilare i due cuscinetti lineari (estratti dal vecchio X end) e la boccola della vite trapezia. Quest’ultima può essere fissata all’X end Motor con due viti M3x15mm e relativi dadi.

ATTENZIONE nell’estrazione e riposizionamento dei cuscinetti lineari. Possono sboccolare e far uscire tutte o parte delle sferette compromettendone il funzionamento.

Fissare il motore e poi avvitare la vite di regolazione nel dado M3.
Inutile dire che per tutti i dadi che vanno annegati nella plastica è bene usare il saldatore (con cautela) per riscaldarli e facilitare l’operazione.

Procedere con il ripristino di tutta la struttura dell’asse X…carrello cinghia ecc.

Rimontare l’estrusore ed allineare l’asse X con il piatto di stampa.

ATTENZIONE queste due ultime righe non sono così banali!
Le viti trapezie sono molto precise per cui se l’asse X non è perfettamente orizzontale le boccole possono bloccarsi.

NON ACCENDERE ANCORA LA STAMPANTE!

Dopo aver allineato tutto si deve modificare il firmware per cambiare il valore di steps per millimetro relativi all’asse Z.

Aprire con Arduino IDE 1.06 il Configuration.h ed andare alla riga 500 circa del firmware:
#define DEFAULT_AXIS_STEPS_PER_UNIT   {100, 100, 400, 687.58933}
(i valori X,Y ed E sono quelli della mia stampante)

si deve cambiare solo il valore  Z STEPS PER UNIT (il terzo valore in neretto)

Per una barra M5 il valore precedente era 4000 ora con le viti trapezie diventa 400.

Rimando al capitolo Il Firmware e le sue impostazioni di base
per i dettagli sul calcolo degli Z-Steps

Dopo aver fatto l’upload del firmware si può accendere la stampante.

Verificare l’allineamento dell’HotEnd sul piatto di stampa e il movimento dell’asse Z.
L’asse Z deve muoversi in modo fluido senza perdite di passi.

Una prova interessante dopo aver fatto l’allineamento dell’Hotend sul piatto di stampa, è far muovere l’asse Z fino alla massima altezza o giù di li, verificare con precisione la distanza Z destra e sinistra dal piatto di stampa.  Poi impartire un HOME XYZ e verificare all’arrivo se l’HotEnd risulta ancora allineato con il piatto.

Se non fosse così significa che nel viaggio l’uno o l’altro motore hanno perso degli step a causa di attriti indesiderati.

Se lubrificando le barre il problema non si risolve sarà necessario verificare ed eventualmente aumentare la corrente sui driver dei motori Z in quanto la barra trapezoidale richiede più sforzo.

Questa è la procedura : Regolazione corrente motori

 

PROVE DI STAMPA

Fatte tutte le verifiche e stampare il solito cubo 30x30x30.

Risultato…problema risolto!!!  il Z ribbing è sparito.    Diciamo che siamo al livello della Ultimaker.

comparison

PRIMA
Z ribbing1

DOPO

IMG_2446
Post introduttivo e indice.