New opening time / Nuovo orario di apertura

Opening time for ICTP scientists, guest projects and visitors:
Orario di apertura per scienziati ICTP, progetti ospiti e visitatori:

starting from Thursday, January 29 2015 / valido a partire da giovedì 29 gennaio 2015

Monday, Wednesday and Friday: 10-12am (only ICTP scientists)
Lunedì, mercoledì e venerdì: 10:00-12:00 (solo scienziati ICTP)
Tuesday and Thursday:  10-12am and 1–9pm (for all)
Martedì e giovedì: 10:00-12:00 e 13:00–21:00 (per tutti)
Saturday and Sunday: closed
Sabato e domenica: chiuso

Please note that the SciFabLab will not be open in the afternoon on monday, wednesday and friday. / Si prega di notare che lo SciFabLab non sarà più aperto durante i pomeriggi del lunedì, mercoledì e venerdì.

Logo cercasi!

Lo Scientific Fabrication Laboratory (SciFabLab) dell’ICTP di Trieste promuove un concorso per dare un logo ufficiale alle sue future “Maker Expo”. Ogni evento Maker Expo sarà un’esposizione caratterizzata da un tema specifico correlato ai maker e alle “open technologies”.

Una Maker Expo è un raduno dei maker e un evento gratuito e aperto alle famiglie che propone novità, creatività e inventiva, oltre che un’occasione dove gli inventori mostrano le loro opere e condividono ciò che hanno fatto. I maker sono persone che spaziano dagli entusiasti della tecnologia ai costruttori artigianali, dagli hobbisti agli scienziati a chi inventa qualcosa (anche in cantina), persone di tutte le età e formazione. Lo scopo di una Maker Expo è intrattenere, informare, connettere le persone e far crescere la comunità dei maker.

Questo è un concorso aperto a disegnatori, grafici, maker, artisti e chiunque sia interessato a proporre un logo originale per le future “Maker Expo” organizzate dello SciFabLab.

Il logo proposto dovrà essere presentato al comitato organizzatore entro il 1 Marzo 2015 con le seguenti modalità:

  • descrivere l’idea in poche parole, fornendo anche una imagine JPG di anteprima,
  • allegare un file digitale con il logo in formato vettoriale, possibilmente anche SVG,
  • sono gradite eventuali varianti ottimizzate per piattaforme online (avatar per twitter, facebook, …) e possibilmente una versione per stampa monocromatica,
  • grafica e colori vanno comunque ottimizzati principalmente per la visione on-line.

Per partecipare inviare il materiale completo via email all’indirizzo: “scifablab@ictp.it”

Il logo verrà scelto dal Comitato di Selezione fra quelli che maggiormente rappresentano il movimento dei maker e dei FabLab, e che anche illustri il senso allegro di una festa che è anche una mostra gratuita aperta al pubblico.

Il premio consisterà in un “Set for Makers” (Arduino Kit, Robot Kit o altre) concordato con il vincitore, per un prezzo massimo di 300 Euro (IVA esclusa).

Lo SciFabLab dall’ICTP si riserva il diritto di utilizzare l’opera vincitrice senza alcun onere ulteriore nei confronti del vincitore e di pubblicarlo o riprodurlo in modalità digitali o qualunque altra forma senza limitazioni. Tutti gli elaborati consegnati non verranno restituiti, e quelli non vincitori non verrano utilizzati dallo SciFabLab.

Scarica il testo ufficiale del bando per il concorso (PDF):  Call4Logo_v4

 

3D Printer Prusa i3 Struttura meccanica

Post introduttivo e indice.

 

Assemblaggio struttura meccanica
Per questa fase servono 4 barre filettate M10 L= 210mm  e 2 barre filettate M10 L= 380
35 dadi M10
40 rondelle foro da 10mm e 4 rondelle foro da 10mm ma di diametro 20mm

3 viti M3x12
1 Bullone o vite M4x20 più dado M4
1 Bullone o vite M8x30 più dado M8
2 rondelle foro da 8
Fin quì si trova tutto da un buon ferramenta.

1 cuscinetto a sfere tipo 608
4 cuscinetti lineari tipo LM8UU
GT2 Belt  circa 2 metri (se avanza non è un grosso problema)
2 barre lisce (guide di precisione) diametro 8mm Lunghezza 360mm
2 Pulegge GT2  da 16 denti per motore X e Y
Queste parti (comprese anche le  guide di precisione per l’asse X e Z  cuscinetti a sfere e le pulegge GT2 si possono trovare presso rivenditori specializzati di cuscinetti a sfere tipo “casa del cuscinetto” oppure su ebay a prezzi più interessanti.
Io ho comperato presso un rivenditore italiano di Piove di sacco (PD) su ebay
http://www.ebay.it/usr/compass_dhm_projects?_trksid=p2047675.l2559

Rivenditore serio con il quale è possibile accordarsi per le misure desiderate.
Spedisce dall’Italia a costi a mio parere onesti.

Acquisto delle barre filettate M10 e relativi dadi e rondelle per la struttura dell’asse Y.
Le ho tagliate a misura ed assemblate parzialmente.

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Ho fatto tagliare delle assi di truciolare di spessore 23mm recuperate da avanzi di mobili per realizzare il frame. Questo modello lo faccio con il truciolare, rivestito e stabilizzato. Non dovrebbe nel tempo avere deformazioni importanti. Ho fatto tagliare anche una base sempre dello stesso truciolare sulla quale saranno fissati i vari pezzi del frame e la struttura della stampante. Il tutto è tenuto assieme da viti per legno e colla vinilica. Questa soluzione mi sembra più stabile rispetto alla versione originale con frame in alluminio o in alcuni casi in plexiglass.

La struttura assemblata è questa.

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Riassumendo, tutte parti della struttura sono in truciolare (meglio se nobilitato o medium density) da 23mm eccetto il piano che ha spessore 15mm:
Nr.1 Base 380x380x15mm
Nr.2 Montanti verticali laterali  370 x 100mm
Nr.2 Montanti verticali frontali 370 x 55mm
Nr.1 Asse orizzontale superiore 370 x 123mm
Nr.1 Tramezzo inferiore 259 x 40mm da forare ed asolare in base alle quote per potervi inserire la struttura metallica dell’asse Y

Quì sotto il link al disegno quotato della struttura.

FRAME in LEGNO

ASSEMBLAGGIO STRUTTURA METALLICA ASSE Y

Per assemblare la struttura metallica dell’asse Y servono le seguenti parti in plastica stampate in ABS con la 3D printer Makerbot Replicator messami gentilmente a disposizione dal SciFabLab.

4x Y Corner Y Corner

1x Y Idler Y Idler

1x Y Motor Y Motor

I file stl di queste parti plastiche sono scaricabili qui: parti plastiche asse Y

oppure su  http://www.thingiverse.com/thing:119616

Le impostazioni utilizzate per la generazione del gcode sono le seguenti:
Filamento in ABS 1.75mm
Infill 80%
Temperatura Extruder 230°C
Piatto riscadato a 115°c

In alcuni casi ho usato l’opzione RAFT per una migliore aderenza delle parti al piatto riscaldato.

Stampare presso il fablab di Trieste le parti della mia stampante mi ha permesso di iniziare a familiarizzare con il SW necessario per creare il Gcode che per le printer della serie Makerbot è un X-Gcode, parente stretto del Gcode generato da slic3r o Cura, due SW di slicing maggiormente usati per le stampanti RepRap Prusa …come la mia.

1) Assemblare l’ Y idler con il cuscinetto come indicato in figura.
Verificare che il cuscinetto a sfere ruoti liberamente dopo aver stretto i dadi.

Y idler assy

2) Assemblare la parte anteriore della struttura Y come in figura:
Y front assy
La posizione dell’ Y idler sulla barra filettata è dettata dalla posizione dello stepper motor nella parte posteriore della struttura e dal Y belt holder posizionato sotto il carrello del piatto di stampa (vedi post successivo) Prusa i3 Struttura Letto di stampa

3) Assemblare la parte posteriore della struttura Y  fissando il motore all’Y motor con le 3 viti M3x12mm

Y rear assy
La posizione dell’ Y motor (il supporto motore) è comunque basata sul motore scelto che può avere una profondità diversa a seconda della marca e della potenza e regolata definitivamente dopo il posizionamento del carrello di stampa dell’asse Y.
Garantire comunque 1-2cm circa di spazio sul retro del motore in modo da poter prevedere un dissipatore ed un piccolo ventilatore in caso le temperature di esercizio risultino troppo alte.

4) Stringere i dadi delle due strutture (anteriore e posteriore) verificando che tra il bordo esterno dell’ Y Corner destro e il bordo esterno dell’ Y Corner sinistro vi siano 186mm.Y front-rear

Unire le due strutture anteriore e posteriore con le due barre filettate da 380mm sempre diametro 10mm ma non stringere ancora i dadi.  Questo lo faremo dopo aver inserito le barre lisce.
Contemporaneamente all’inserimento delle barre filettate da 380mm per unire la parte frontale con quella posteriore, si assemblano anche le due barre lisce da 360mm diametro 8mm inserendole negli appositi scavi nella parte superiore dei 4 corner. Le barre lisce stanno già ferme così, però è meglio bloccarle con una fascetta facendola passare nell’apposito foro.
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Questo ovviamente va fatto solo dopo aver inserito i quattro cuscinetti LM8UU nelle barre rettificate.

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Per inserire i cuscinetti LM8UU usare del grasso per lubrificarli adeguatamente altrimenti si rischia di rigare le barre.

Post successivo: Prusa i3 Struttura del Letto di Stampa

Post introduttivo e indice.

Prusa i3

COSTRUZIONE DI UNA STAMPANTE 3D

La presente relazione ha lo scopo di documentare cronologicamente la costruzione di una stampante 3D utilizzando come linee guida le informazioni trovate dai vari siti della REPRAP community in rete.

Il mio profilo tecnico si basa su una formazione di base in Elettrotecnica (Perito elettrotecnico) e sulla conoscenza e la sperimentazione elettronica acquisiti nel mio percorso professionale sempre a diretto contatto con l’elettronica ed hobbistico unita all’attitudine ad affrontare “l’ignoto” maturata credo sempre professionalmente quando lavorai alla Digital Equipment Corporation nel ramo assistenza tecnica ai terminali ed ai computer medio grandi degli anni 90.

Il progetto si ispira fondamentalmente al modello REPRAP PRUSA i3 ed in particolare segue la guida base del progetto PRUSA i3 REWORK che mi sembra la più dettagliata. In corso d’opera poi sono state fatte delle variazioni dettate dalle necessità del momento e dalla disponibilità di materiali a più basso costo.

Lo scopo principale del progetto è realizzare la stampante con la minima spesa e riciclando il più possibile materiali già in mio possesso.

NON E’ STATO USATO ALCUN KIT PRE CONFEZIONATO per la costruzione della stampante in quanto generalmente troppo costoso e perché preferivo affrontare una costruzione partendo da zero e costruirmi strada facendo anche l’esperienza che in questo campo mi mancava anche a costo di errori.
Tutte le parti sono state costruite, recuperate e comperate separatamente presso vari siti dedicati al commercio di parti per le stampanti 3D su internet e citati caso per caso nella relazione.
Un particolare ringraziamento va al SciFabLab dell’ICTP di Trieste che mi ha appoggiato consigliandomi inizialmente da quale progetto partire dato che nella comunità REPRAP sono disponibili numerosissimi progetti e relative evoluzioni tali da far perdere la testa e scoraggiare chiunque che come me inizi un approccio alla costruzione di un modello di stampante.

Il problema iniziale infatti è stato proprio questo….QUALE STAMPANTE COSTRUIRE.
Grazie al SciFabLab dell’ICTP di Trieste e il suo valido coordinatore Carlo Fonda, ho potuto utilizzare le stampanti 3D MAKERBOT del centro per realizzare le parti plastiche in ABS della mia stampante.

Inizialmente mi ero focalizzato sul modello PRUSA i2 poi però mi è stato consigliato di passare al modello PRUSA i3 in quanto più recente e meccanicamente più stabile.

SPECIFICHE DI MASSIMA DELLA STAMPANTE

– DATI TECNICI

Dimensioni di stampa XYZ: 200x 200 x 200 mm (assi XYZ)
Max temperatura di stampa: 400°C
Materiali di stampa: ABS/PLA/NYLON/altro (filamento da 1,75 mm)
Alimentazione:    220V AC   Alimentatore ATX 12V 500W
Tecnologia: stratificazione di filamento fuso di PLA, ABS o nuovi materiali sperimentali.
Struttura: Telaio in truciolare spessore 23mm ,barre filettate in acciaio con parti plastiche guide rettificate di 8 mm
Carrello X in plastica con manicotti a ricircolo di sfere con guide paraolio LM8UU
Carrello Y: Piano di base in alluminio da 5mm con manicotti a ricircolo di sfere con guide paraolio LM8UU
Hot end: Hot-end tipo Metal Jhead con ventola di raffreddamento a velocità controllata con ugello da 0,40 e 0,20 mm intercambiabili. Termistore NTC in vetro da 100K con profilo termico personalizzato.
Heatbed: Versione ALPHA senza heatbed       Versione BETA   heatbed su Pcb Tipo MK2a
Movimento: 4 motori stepper NEMA 17 + 1 motore stepper NEMA 17  per estrusore.
Controller:  Ramps 1.4 con A4988 stepper driver
Display LCD: con lettore secure digital per stampa in remoto senza pc
Comunicazione: USB to Serial su board Arduino MEGA2560
Velocità di stampa tipica: 60-80-100 mm/sec
Velocità di stampa massima: up to 200 mm/sec (in funzione dell’oggetto da stampare e del diametro dell’ugello)
Risoluzione nominale in Z: 0.1 mm
Larghezza: 380 mm
Profondità: 380mm + x per ingombro effettivo PS e cablaggio elettronica
Altezza: 370mm + x per ingombro rotolo filamento

Segue l’elenco dei post pubblicati.

Elenco dei Post:

Prusa i3 elenco dei materiali da acquistare.

Prusa i3 Struttura meccanica

Prusa i3 Struttura Letto di stampa

I motori Stepper per la Prusa i3

Assemblaggio Asse X

Assemblaggio Asse Z

Assemblaggio Meccanico Finale

Assemblaggio Estrusore

L’alimentatore

L’elettronica

Il Firmware e le sue impostazioni di base

Calibrazione

Prusa i3 UPGRADE

Prusa i3 Hephestos UPGRADE

Call for Guest Projects 2015 / Bando per Progetti Ospiti 2015

L’ICTP SciFabLab intende avere un ruolo significativo come hub a supporto di attività creative. Assieme possiamo esplorare nuove vie in campo scientifico ed educativo, ispirare curiosità e offrire nuovi potenti metodi per un più semplice sviluppo di idee innovative e di grande impatto. Pensiamo e costruiamo! 

Questo Bando è rivolto a progetti originali che richiedono l’utilizzo degli strumenti di prototipazione e fabbricazione flessibile controllati dal computer disponibili presso lo SciFabLab ICTP. Verrà data la precedenza a progetti nel campo della scienza, dell’istruzione e dello sviluppo sostenibile.

Fare domanda è semplice: clicca qua per istruzioni

The ICTP SciFabLab aims to play a significant role as a hub to support creative work. All together we can open new dimensions to science and education, inspire curiosity and offer powerful new ways to facilitate the development of new ideas with a significant impact. Let’s think and make!

This call aims at original projects involving the use of the flexible computer-controlled rapid-prototyping and fabrication tools available in the ICTP SciFabLab. Priority will be given to projects in the fields of science, education and sustainable development.

To apply is simple: click here for instructions

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Holidays at the SciFabLab / festività allo SciFabLab

Holiday Openings: The Scifab will be closed during the period 19 Dec. – 6 Jan. except on the following days: Monday 22 and Tuesday 23, Monday 29 and Tuesday 30 December 2014 (all four days: only afternoon, from 2pm until 9 pm). Starting from Wednesday 7 Jan. 2015 the timetable will be as usual again.

Aperture durante le festività: Lo SciFabLab rimarrà chiuso durante il periodo dal 19 dicembre al 6 gennaio tranne che nei seguenti giorni: lunedì 22 e martedì 23, lunedì 29 e martedì 30 dicembre 2014 (per tutti e 4 i giorni: apertura solo pomeridiana dalle 14 alle 21). Gli orari riprenderanno lo schema consueto a partire da mercoledì 7 gennaio 2015.

 

Buon Natale!

(photo & artwork by Sara Sossi @ the ICTP SciFabLab)

To all of you friends and makers,
our best wishes for
 
a Happy Christmas and
a New 2015 full of great innovative ideas
(to be realized in the SciFabLab ;-)
!!!
 
Enrique & Carlo

Opening times / Orario di Apertura

 Notice / Attenzione:

Monday, 8 December the SciFabLab will be open as usual.
Lunedì 8 dicembre lo ScifabLab sarà aperto con l’orario consueto.

Please note: the opening time is now at 10am every day, and the closing time is now 6pm on Monday, Wednesday and Friday.
Attenzione: l’orario di apertura è ora fissato alle 10:00 ogni giorno, e l’orario di chiusura è ora alle 18:00 il lunedì, mercoledì e venerdì.

Further openings will be scheduled during the holiday period, please check the When page.
Ulteriori aperture saranno programmate per il periodo natalizio, controllate la pagina Quando.

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From Bottle Caps to 3D-Printing: An open guide

By: J. A. Montoya

 

To the public it is a little known fact that different types of plastic can differ widely on the process that is required in order to recycle them. One common example is plastic bottles, where the bottles and their caps are made of PET and HDPE respectively (frequently Polypropylene is also used as a cap material). At the recycling facility bottles and caps need to be separated because their recycling process is different and this, at a large scale, implies high labor costs and possible waste of some of the material, depending on the separation method that is being used. In general, leaving the caps on the bottles is a better option than throwing them to the dumpster, however, it is important to remember that not every recycling facility around the world is guaranteed to be able to process different types of plastic. A better solution would be to leave the recycling of the transparent part of the bottles (the PET) to a specialized company and make sure that their plastic caps do not end up in a landfill by doing something useful with them at home.

Before going forward, we need to mention that we intend to use the recycled plastic as filament (raw material) for low-cost 3D-printing. The first source of abundant and cheap plastic that always comes to people’s minds is the bottle itself, which is made of PET (recycling code 1) . However, in order to feed this or any other plastic into a 3D-printer, we need first to make plastic filament of a constant diameter. In order to achieve this, PET needs to be heated up to a temperature that renders it soft (not liquid) so that it can be extruded by applying pressure through a hole with a size that will determine the diameter of the filament. The problem that one finds is that in the process of applying heat to PET it crystallizes and becomes brittle. To avoid this crystallization one would have to be very precise in controlling the temperature and the heating/cooling rates of the entire process, in order to keep PET in an amorphous form. The technical challenges inherent to this process make PET less suitable for a DIY project, like the one that we are trying to present here.

While Polypropylene (recycling code 5) is a very popular material to make bottle caps in many countries, in Italy, where we are located, most companies seem to prefer HDPE (recycling code 2) as a material for their plastic bottle-caps. We collected plastic caps in a nearby cafeteria and separated them by their material and color; this is where we noticed the Italian’s preference towards HDPE, since it made approximately 2/3 of the total of collected caps.

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We started the process by shredding the pink-colored HDPE caps. This can be accomplished with some robust kitchen equipment or with specialized hardware.

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The resulting material needed to be dried before it goes into the filament extruder.

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Then the filament extruder temperature was set to 132 C, and the feeding of the plastic could start. Each plastic cap will produce between 80 and 100 cm of filament at diameters around 1.75 mm.

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Keep in mind that the filament comes out of the extruder very hot and it is very irregular at first; you should make sure that the weight of the filament that is hanging, as well as the extruding temperature, feeding rate, pressure, etc., remain constant, so that the diameter of the filament reaches some uniformity. If you are doing this for the first time don’t feed the resulting filament into a Makerbot, or into some high-end 3D-printer, it will get clogged and your warranty won’t cover it, try to get some practice first and measure the diameter at several points, to make sure that it is constant and has the desired thickness.

We repeated the same procedure with some blue HDPE caps and got a much nicer filament out of them, after all this was our second attempt :-)

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Now it comes the printing part. HDPE experienced a big contraction when it cooled after being extruded by the 3D-printer nozzle. We were not able to get it to stick for more than a few seconds to a clean and smooth hot surface, even after heating our printing bed up to 110 C, which exceeded the maximum bed-temperature in our Solidoodle 3D-printer. We then decided to prepare a mixture of ABS plastic with acetone and cover (paint) the plate with it.

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After this procedure the recycled plastic stuck nicely to the blue ABS layer, shown in the picture above.

The main challenge now was that the temperature that is required to guarantee a good flow of HDPE out of the printing nozzle seems to be 220 C or higher. The printer that we were using turned itself off at temperatures above 210 C, as a safety measure. The pink HDPE would stop flowing through the nozzle after just a few minutes because 210 C seemed to be very low for this type of plastic. The blue HDPE filament instead was a bit more amenable to flow at 210 C, but the stress that the extrusion gear was applying on it was too high and eventually surpassed its mechanical limit of stability, causing the filament to bend, which in turn caused it to stop going into the printer’s hot-end and nozzle.

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So far, the final result is not what you would expect from a high-quality filament, but there is still a lot of room for improvement in both extrusion processes, i.e., when producing filament and when printing with it. Have you also experimented with HDPE? Do you have experience with Polypropylene or other plastics not discussed in this post?  Let us know.

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Team:
• Carlo Fonda
Javier A. Montoya

 

We thank S. Faeta, M. Trivella, N. Bonaventure, and Tamara, for their collaboration during this project. For materials and equipment we received support from the ICTP’s Fabrication Laboratory, which is part of the Science Dissemination Unit (SDU) at ICTP.

Nov-2014

FishEyA – Live Broadcasting Around 360 Degrees

FishEyA – Live Broadcasting Around 360 Degrees

Presentation by SciFabLab at Virtual Reality Software Technologies (VRST) 2014:  We aim to build up a low-cost prototype system for cognitive studies around a live 360 degrees vision. Have, e.g., an original broadcasting channel that could transmit and cover in real time a panoramic vision at a distance and with minimal computation. Have developed an optimized software  to run in mini-computers like Raspberry and Banana Pi, BeagleBone having a light GUI to easily configure the 360° visual field and activate the streaming signal.

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Lo SciFabLab citato sul sito di Make in Italy

L’ICTP ScifabLab e il recente esperimento di stampa 3D di una cinghia dentata per il restauro di una macchina “Programma 101” sono l’argomento dello splendido articolo di Alessandro Ranellucci apparso oggi sul sito web della Fondazione Make in Italy, l’importantissima realtà che rappresenta a livello nazionale il movimento dei maker e la rete dei FabLab italiani. Ringraziamo Alessandro per l’articolo e ne consigliamo a tutti la lettura!

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