Math Exhibition using Low-cost 3D Printers: 3D model conversion tools

To print the mathematical shapes of the project “Math Exhibition”, I’ve selected the Ultimaker printers that are available, amongst others, in the SciFabLab.

There are two of the “original” model, one with a dual extruder.

After months of use, my overall assessment is positive: they are good machines, fast and accurate, despite some minor defect.

For these printers I’ve used the Cura program to “compile” the 3D model and transform it into a set of G-code instructions to send to the printer.

Actually, the Cura command “Load Model File” enables the loading of 3D models in these formats: STL, or OBJ, DAE, AMF, etc.

The first problem that has occurred in Project “Math Exhibition” was the fact that some of the 3D models were provided in X3D format, that “Cura” is not currently able to import.

Before performing other steps, it was necessary to convert the X3D files in STL format.
For this operation I have tested the use of two tools:

  1. Meshlab (open-source, developed by the ISTICNR research center, http://meshlab.sourceforge.net/)

  2. Netfabb (http://www.netfabb.com/)

Format conversion with Meshlab

Select: File – Import mesh

Select the x3d file. (for example: distel_200mm_full.x3d).

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To export in new file format: File – Esport as:

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Format conversion with Netfabb

Select: Project – New Project

Project – Add part

Select the x3d file. (for example: distel_200mm_full.x3d).

note_file_x3d_html_4262a6ca

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To export in new file format: Part – Esport part – as STL (Ascii)

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Marco Rainone

Live streaming at 360 degrees and applications – phase I

This project aims to build up a low-cost prototype system for cognitive studies around a 360 degrees panoramic vision in real time.  The final goal is to have an original broadcast TV channel that transmits and covers live a full 360 degree vision.  The first phase of the project is to recreate a pair of 360 degree glasses to understand better the technology and requirements.  The final 360 degree transmission will be to display in a modular array of different screens (circular or planar).

 

Cromopolis Giorno 2

Secondo giorno di esperimenti.

È stata sistemata con Illustrator l’icona del municipio in modo da avere curve matematicamente esatte e alleggerire il file. Purtroppo, una volta salvato nel formato .dxf, il software del laser cutter non visualizzava alcuna linea o punto del file. Dopo aver provato a salvare il file con varie edizioni differenti del formato .dxf, con l’utilizzo di Autocad, il problema persisteva.

Laer cutting icona municipio di Trieste

Laser cutting icona municipio di Trieste

Laser cutting icona J. Joyce

Laser cutting icona J. Joyce

Si è scelto di separare l’icona in due parti: oggetti stampati in engrave e oggetti da incidere. A questo punto il software individuava la maggior parte delle forme, escludendo alcune finestre. Dopo alcuni tentativi il problema non è stato risolto, quindi si è scelto di copiare una serie di finestre usando il software della macchina per il taglio laser.

Prova frottage sulle tavolette tagliate a laser

Prova frottage sulle tavolette tagliate a laser

Risultato finale laser cut

Risultato finale laser cut

Cromopolis Giorno 1

Stiamo realizzando il prototipo per Cromopolis, il progetto vincitore del premio GIllo Drofles dell’undicesima edizione del Concorso Internazionale di Design Trieste Contemporanea. Il concorso consisteva nello scegliere un soggetto (bene materiale o immateriale) che sia un lemento originale e distintivo (di valore riconosciuto o potenziale) di un luogo sito nei paesi a cui il bando è aperto con l’obiettivo di evidenziarne il valore culturale e turistico.

Il concorso proponeva la progettazione di un kit composto da un prodotto di design contemporaneo inedito, che sia un oggetto souvenir di piccole dimensioni producibile in piccola serie e a basso budget, e da un flyer informativo accompagnatorio.

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Cromopolis

Il kit proposto consiste in una mappa, un taccuino per appunti con matita, 5 cartoline e un flyer informativo e si ispira al gioco infantile del frottage di una monetina.

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Il primo ricalco per il frottage del progetto Cromopolis è stato creato con la stampante 3D (modello Ultimaker Original), il soggetto stampato è l’Arco di Riccardo. La texture caratteristica della stampa è ideale per l’effetto del pastello sul foglio di carta, Tuttavia le lettere del testo non sono precise. Il font utilizzato è l’Arial black maiuscolo alto 5 mm. Anche il logo Cromopolis è stato modificato, da font Georgia ad Arial per rendere la stampa più chiara, evitando lettere graziate.

Il secondo invece è stato creato utilizzando un laser cutter. Il logo è rimasto invariato con lettere graziate. Il risultato ottenuto è molto preciso, soprattutto per i dettagli ben definiti. L’arco è composto da forme chiuse, è stato disegnato con Adobe Illustrator e poi esportato in .dxf.

Cromopolis, test di stampa

Oggetto stampato 3D, inciso con il laser cutter e risultato su carta

Abbiamo scelto un secondo soggetto da provare a incidere con il laser cutter: il palazzo del municipio di Trieste. Il file esportato era composto da curve generate con molti punti, ciò ha reso l’engraving difficoltoso quindi abbiamo scelto di incidere la lastra di acrilico generando solo i contorni dell’icona.

Cromopolis stampa 3D

Stampa 3D, incisione laser con engraving, incisione laser semplice

Servizio TGR FVG sull’inaugurazione dello SciFabLab ICTP

Con un po’ di ritardo (il servizio è andato in onda lunedì 18 agosto, l’inaugurazione è avvenuta martedì 12 agosto) pubblichiamo la registrazione di questo servizio, trasmesso durante l’edizione delle 14:00 del Telegiornale Regionale (purtroppo l’edizione delle 19:40, nella quale si è potuto vedere un montaggio differente di immagini ed interviste, non è stata resa disponibile integralmente negli archivi web della RAI).

Presentazione della ricerca: “Studio e Fattibilità di Stampa 4D”

Buongiorno,

con questa comunicazione  viene dato avvio ad un sintetico e cadenzato aggiornamento in merito alla ricerca che chi scrive sta svolgendo presso ICTP – SciFabLab.

Tale ricerca riguarda la realizzazione, mediante stampanti tridimensionali a basso costo, di elementi plastici che risultino essere deformabili post stampa, e che, con opportune manipolazioni, possano suscitare, nell’osservatore, una percezione spaziale dell’oggetto molto diversa da quella dell’elemento in condizione di riposo.

La parte iniziale dello studio si pone come fine quello di realizzare semplici elementi deformabili in maniera reversibile, ovvero, entro predeterminate sollecitazioni, in maniera elastica.

La ricerca di elementi che presentino caratteristiche elastiche conduce “naturalmente” ad effettuare stampe di oggetti che riproducano le tradizionali molle meccaniche; l’intento è quello di ottenere informazioni, prima di carattere qualitativo, sul comportamento della struttura stampata in presenza di sollecitazione fisiche.

Nei successivi aggiornamenti verranno documentati questi primi oggetti realizzati.

 

Math Exhibition using Low-cost 3D Printers: introduction

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The inspiration for this project was born when a colleague of Enrique Canessa has referred to this site:
http://imaginary.org/hands-on/four-math-sculptures
where are displayed beautiful representations of curves or surfaces described by mathematical formulas, reproduced with kind of professional 3D printers.


Naturally, professional printers have accuracy and print quality that absolutely can’t be compared with low cost 3D printers.
We asked whether, applying various techniques and precautions, objects of a certain complexity that are normally made with professional printers, could be reproduced also with low-cost models and which was the quality that could be reached in prints.

 

Easy PET filament for possible 3D printing (first trial)

First tentative for an simple and fast method to produce filament from PET plastic bottles at room temperature (whithout pellets or fusion) by having in mind the possibility of using it for 3D printing at low cost (many improvements are still needed). Work is in progress

Primissimo tentativo per produrre filamento da una bottiglia di plastica PET pensando alla possibilità’ di riciclare facilmente per stampare altri oggetti in 3D usando “additive manufacturing technology”